La Commissione d’inchiesta sul Covid, tanto voluta e tanto osteggiata, a seconda delle parti politiche, è adesso istituita per legge. Per la verità, al di là degli strumentalismi politici nel volerla o non volerla, una vicenda così epocale sulla vita e sulla salute dei cittadini, come la pandemia, con conseguenti forti limitazioni alla libertà personale e riflessi giganti sul corso sociale ed economico del paese, è giusto abbia una sede e un tempo per fare piena luce e assoluta chiarezza sulle tante delicatissime fattispecie, anche contrastanti e ignote, che l’hanno caratterizzata, intanto allo scopo di assicurare la massima trasparenza e verità, come è giusto in democrazia e in uno Stato di diritto. Il parlamento ha il diritto e il dovere di esercitare questa sua facoltà, a tutela della rappresentanza popolare e dei suoi diritti costituzionali.
In secondo luogo, o parimenti, anche per avere i migliori strumenti previsionali per fronteggiare, con le più adeguate modalità, ogni possibile pandemia futura.
Naturalmente sotto la grande lente d’osservazione sul piano politico il governo di Giuseppe Conte e particolarmente il Ministero della Salute di Roberto Speranza, mentre il governo di Mario Draghi ha gestito una fase successiva a incrocio.
E’ stata quindi approvata in via definitiva l’istituzione della commissione bicamerale d’inchiesta sulla gestione della pandemia da coronavirus durante il secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Hanno votato a favore 132 deputati, tutta la maggioranza di centrodestra più Italia Viva, mentre i contrari sono stati 86, tutti gli altri partiti di opposizione. Solo un astenuto.
La legge prevede che la commissione sia composta da quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione al numero dei componenti di tutti i gruppi parlamentari.
La commissione dovrà valutare l’efficacia e la prontezza delle misure adottate dal governo Conte due durante l’emergenza pandemica, accertare i motivi del mancato aggiornamento del piano pandemico, un documento che avrebbe dovuto dare indicazioni sulle misure di sicurezza da introdurre in caso di pandemia e della mancata attivazione di quello a suo tempo redatto nel 2006, quello cioè che vigeva al momento della dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In concreto è varata l’istituzione, per la durata della attuale legislatura, di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Sars-Cov-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica, con il compito di accertare le misure adottate per la prevenzione, il contrasto e il contenimento dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus nel territorio nazionale, e di valutarne la prontezza, l’efficacia e la resilienza, anche al fine di fronteggiare una possibile e futura nuova pandemia di analoga portata e gravità; nei termini temporali indicati la Commissione é tenuta a presentare alle Camere una relazione sulle attività di indagine svolte e sui risultati dell’inchiesta.