SICILIA, RIFORMA DELLE PROVINCE BOCCIATA ALL’ARS COL VOTO SEGRETO, CUFFARO: “SCONCERTANTE”

Si arena a sorpresa al primo passaggio in aula il noto disegno di legge per la reintroduzione delle province e l’elezione diretta dei presidenti nell’isola. Ancora una volta, come da antica tradizione, protagonista il famigerato voto segreto: ben 13 deputati della maggioranza di centro-destra avrebbero votato contro la proposta del Presidente della Regione Renato Schifani, che molto amareggiato ha abbandonato l’aula. A questo punto salta l’ipotesi di accorpare queste elezioni a quelle europee di Giugno. E’ certamente un duro colpo d’immagine e sostanziale nel merito della legge, per il governo e la sua maggioranza parlamentare, ma tante sono le manovre sotterranee e trasversali sia relativamente al ripristino delle province, su cui in tanti nella stessa area di centro-destra tergiversavano, che a questioni più larghe di gestione politica e di rapporti tra i partiti che hanno potuto influenzare questo importante voto. L’esito dell’aula ha visto, sui presenti, 25 favorevoli e 40 contrari.

Per Toto’ Cuffaro, Segretario nazionale Dc, “Suscita grande sconcerto il voto dell’Assemblea Regionale che, nei fatti, blocca il percorso del disegno di legge per l’elezione diretta degli organi di province e città metropolitane”.  Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana aggiunge “Di fronte a partiti di maggioranza compattamente schierati per raggiungere l’importante obiettivo, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, abbiamo registrato, incredibilmente, scelte di segno opposto di diversi deputati della stessa maggioranza. Con la complicità del voto segreto – continua Cuffaro – qualcuno è stato, evidentemente, guidato da ben altri intendimenti e, probabilmente, preoccupato dalla possibilità di restituire ai cittadini la parola sul governo degli enti di area vasta. Sarebbe stato opportuno che chi non voleva il ritorno delle Province lo dicesse per tempo, evitando la vergogna a cui abbiamo assistito oggi. Chi ha votato contro non ha tenuto conto dello stato indecoroso di scuole, strade provinciali dissestate e divenute, a causa dei rifiuti, discariche a cielo aperto, anteponendo l’interesse proprio a quello dell’intera comunità”.

Carmelo Pace, capogruppo Dc all’Ars: “Siamo sempre stati e continueremo ad essere vicini e leali al presidente Schifani sostenendo l’attività del governo. Adesso, inevitabilmente, occorrerà un chiarimento all’interno dei partiti affinché la maggioranza trovi nuovamente unità sui provvedimenti che vanno portati in Aula”.

Stefano Pellegrino, Presidente deputati Forza Italia: “I siciliani hanno perso oggi una grande opportunità per ridare dignità e rappresentanza istituzionale alle ex Province, che ormai da anni, dopo una scelta scellerata del governo Crocetta, versano in stato di gravissima crisi in termini di servizi per i cittadini e i territori. Non può che dispiacere che una norma di alto valore istituzionale sia stata bocciata, trincerandosi dietro scuse false come quella che si sarebbe trattato di una mossa pre-elettorale. Ad essere uscita oggi sconfitta da Sala d’Ercole è la democrazia e la rappresentanza democratica dei siciliani, che dovranno continuare a subire i danni della cancellazione degli enti di area vasta”.

Giorgio Assenza, capogruppo FdI : “Quella scritta oggi da quest’aula non è una bella pagina. A questo punto occorre riflettere seriamente sull’opportunità di mantenere il voto segreto su qualsiasi ambito. Assumo l’impegno di proporre una norma che tenda a modificare questa vergogna e questa assurdità . Con questo sistema, infatti, chi non ha il coraggio di mettere la faccia sulle proprie scelte si trincera dietro al voto segreto”. “A questo punto bisogna fare cessare l’era dei commissari alle ex Province. Esiste una legge in vigore che prevede le elezioni di secondo livello, si proceda con quanto previsto. Dobbiamo ripristinare un minimo di democrazia in questi enti procedendo con il sistema elettorale previsto dalla legge Delrio”.

Antonio De Luca, M5s :“Lo schiaffone a Schifani sulle Province si è sentito fino a Roma e non può non avere conseguenze. Questo governo deve andare a casa”. “Si tratta di un risultato anche più clamoroso di quello che immaginavo, anche se avevo sottolineato che questo ddl non era condiviso nemmeno dalla sua maggioranza ma Schifani ha avuto l’arroganza di presentarsi in aula e prendere in diretta questa sonora batosta sulla legge che porta la sua firma.”

Nuccio Di Paola, Coordinatore M5s: “l Parlamento regionale ha sfiduciato palesemente per la seconda volta il presidente Schifani presente in aula. La prima volta con il disegno di legge che salvava gli ineleggibili, ed oggi con l’altro suo cavallo di battaglia ovvero la restaurazione delle province regionali e delle relative poltrone.”

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